Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Elementi di genetica

420269
Giuseppe Montalenti 50 occorrenze
  • 1939
  • L. Cappelli Editore
  • Bologna
  • biologia
  • UNIPIEMONTE
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Elementi di genetica

era stata interpretata in molti casi come un fenomeno di atavismo, cioè come la ricomparsa di caratteri già presenti in qualche antenato più o meno

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scrivere le combinazioni dei fattori. Si ottengono così le formule di non meno di 32 razze (considerando soltanto le combinazioni omozigotiche e

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Tutto ciò quando la colorazione è uniforme: ma vi sono altri fattori che limitano la deposizione di pigmento ad aree più o meno estese, che producono

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È interessante osservare che simili analisi condotte su altri rosicanti (cavia, coniglio, ecc.) sebbene meno complete, hanno condotto a riconoscere l

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Il botanico tedesco riconobbe non meno di 20 fattori che influenzano i caratteri del fiore (colore, forma, ecc.) e sono perciò prevedibili 220 cioè

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fenotipi che si ottengono, se ne ricava una serie di variabilità continua, dal bianco puro, al giallo più o meno intenso, al rosso giallastro, al rosa

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oppure l’aplofito predomina sul diplofito, o viceversa. In questi casi la generazione meno sviluppata non ha, generalmente, vita indipendente. E

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In molti Celenterati e in varî gruppi di vermi, i singoli animali sogliono più o meno frequentemente riprodursi anch’essi per scissione; il loro

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uccelli fanno sì che questi casi siano citologicamente meno bene conosciuti dei precedenti. Ma si hanno buoni argomenti, sia citologici, che genetici

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Si sapeva però, dagli esperimenti che riferiremo nel paragrafo seguente, che i maschi privi di Y sono sterili, il che dimostra, per lo meno, una

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delle combinazioni introdotte, ma si ha una percentuale più o meno grande di rottura dell’associazione, cioè di ricombinazione o scambio (crossing-over o

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Questi esempî dimostrano che un fattore può esser legato con varî altri da un’associazione più o meno forte, più o meno difficile a rompersi. La

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, come il Muller poté direttamente constatare valendosi di femmine eterozigote per non meno di 12 fattori; ma sempre la rottura si manifesta in punti

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di grado molto diverso: una rana differisce da un’altra rana molto meno di quanto non differisca da un rospo; e la rana è meno diversa dal rospo di

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strie trasversali di cromatina, più o meno larghe, più o meno distanziate, che hanno, nel loro insieme, una grossolana rassomiglianza con le striscie o

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Poiché fra i fattori ve ne sono certamente che, allo stato omozigote, determinano indebolimento, o sviluppo meno rigoglioso, si comprende come l

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simili alla F1, e d’individui simili alla specie con cui è avvenuto il reincrocio, oppure individui tutti più o meno simili alla specie con cui è

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Ma vi sono casi meno semplici, che sembrano a tutta prima rappresentare una vera e propria eredità citoplasmatica. Si sa che le conchiglie dei

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seguito tale razza andò perduta, perché, introdotte le pecore Merinos, più pacifiche, veniva meno la sua ragion d’essere a scopo utilitario

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vitalità dell’organismo e, il più spesso, in senso negativo, cioè debilitandolo, o rendendolo meno fertile; talvolta però anche in senso positivo.

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Si chiamano mutazioni polisomiche, o eteroploidi, quelle in cui vi sono uno o pochi cromosomi in più o in meno di 2n.

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spesso gli individui tetrasomici sono meno vitali dei normali.

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nel senso di una parentela, ossia di una comunanza di origine più o meno remota.

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sistematico; altri lo sono molto meno, e possono benissimo servire a definire la specie; altri variano ancora meno e valgono a definire gruppi di

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e acquistano caratteri più o meno intermedi fra quelli di un sesso e quelli dell’altro (intersesso medio). Se l’inversione è molto precoce, può

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sessi, e si sviluppano perciò intersessi, che saranno «maschili» quando la costituzione dello zigote è MMF, «femminili» quando è MF, e più o meno «forti

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dalla curva F in un periodo più o meno precoce. Gli organi a, b, c, d, e, saranno modificati in senso femminile, o meno, secondo che il punto d

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; f, suo addome; g, addome di maschio meno profondamente femminizzato, con rudimentazione dei gonopodi, comparsa degli arti bifidi (sec. Smith, da

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endofago Aphelopus: i maschi infestati dal parassita acquistano caratteri femminili più o meno pronunziati.

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d’intersessualità ormonale, più o meno transitoria, derivati dall’iniezione di estratti di ghiandole dell’altro sesso, o da trapianti o dall

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e altri ornamenti del capo meno sviluppati e meno brillanti. Le penne son tutte corte, a punta arrotondata, a margini interi. Mancano gli sproni e il

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del gallo. Talvolta la gonade destra si sviluppa in un testicolo, e si ha egualmente l’inversione del sesso del soma (Fig. 113). Altri caratteri meno

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o meno precocemente: o nell’uovo prima della fecondazione, o all’atto della fecondazione, quando intervengono profondi mutamenti nella costituzione e

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meno notevole. S’impone dunque, innanzi tutto, di cercare le cause di questa variabilità, e, in primo luogo, di distinguere quelle cause che provocano

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toraciche corte» della Drosofila, che può essere determinato, indipendentemente, da non meno di 16 geni, dominanti o recessivi, localizzati in tre cromosomi

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intermedia fra il fenotipo dominante e il recessivo, più o meno facilmente svelabile. Non si ha per ora una teoria fisiologica della dominanza, né

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Un carattere può poi essere più o meno intenso: gli alleli delle serie white, in D. melanogaster, ad esempio, determinano pigmentazione dell’occhio

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seguiti per aggredire i problemi dell’eredità; uno indiretto, più o meno teorico e speculativo, e uno diretto, sperimentale. Quest’ultimo riscuote

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spesso i cosiddetti «fatti» e le interpretazioni che se ne sono date, non sono meno fragili e subbiettivi di molte teorie.

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meno opportuno dimenticare che, in difetto della teoria dell’evoluzione, molti fatti fondamentali della biologia ripiomberebbero nel mistero.

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dovunque il meno numeroso e si vede poi come la distribuzione delle frequenze dei gruppi sanguigni varî sensibilmente nei diversi gruppi etnici.

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individui di una stessa razza, o varietà, e neppure quelli della stessa famiglia, anzi differiscono fra di loro per varî caratteri, più o meno spiccati, e

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variabilità (che può essere più o meno accentuata

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È ben conosciuta l’influenza più o meno notevole, che esercitano sullo sviluppo degli individui varie circostanze, come la

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conosciuta da molto tempo: le piante eziolate, cresciute cioè nella penombra o al buio, sono gracili, allungate, giallastre, e molto meno resistenti e vitali

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di queste numerose condizioni, che, studiate analiticamente e singolarmente, si manifestano fattori di variabilità più o meno importanti. Ognuna di

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stessa subito più o meno direttamente — a seconda dei suoi più o meno intimi rapporti con la madre — le condizioni esterne che hanno agito sulla madre

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Talvolta gli eterozigoti manifestano una condizione intermedia, la quale si esplica però con una fusione meno completa, con una sorta di mosaico

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normali, l’altra con occhi molto ridotti, nascono ibridi con occhi più o meno sviluppati secondo la temperatura alla quale sono stati allevati.

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mescolano e cooperano alla formazione di un fenotipo, che può avere aspetto più o meno intermedio

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